TREKKING IN ROMAGNA PER SCOPRIRE L’EREMO DI SANT’ALBERICO

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L’EREMO DI SANT’ALBERICO. Alcuni testi fanno risalire il periodo in cui Sant’Alberico visse nel IV/V secolo, sicuramente anni di grande fervore cristiano durante i quali si sviluppò la vita eremitica mentre, altri testi, presumono verso la metà del XI secolo.
Secondo la tradizione popolare si afferma che il santo, di nobili origini ed appartenente all’ordine cavalleresco di San Giorgio (santo patrono degli scout), si sentì chiamare da Dio ed intraprese la vita monastica fatta di lavoro e preghiera (ora et labora).

LA STORIA DI SAN’ALBERICO

Tutto inizia nel territorio di quello che una volta era lo Stato Pontificio, ora comune di Sassofeltrio, alle pendici del Monte Titano dove è inoltre ancora presente una fonte di acqua solfurea sgorgata miracolosamente per opera del santo. In questo luogo vi fu edificata l’abbazia Benedettina di S. Anastasio in Valle, oggi diroccata.
Dopo alcuni anni vissuti praticamente insieme al Santo Marino, Alberico decise di spostarsi in zone a lui più votive e si diresse in una gola alle pendici del Monte Fumaiolo, nei pressi del Monte Aquilone, dove scavò nella roccia una cella e due grotte.
Qui il santo, si dice, morì all’età di 120 anni e qui venne sepolto.

I RESTI CORPOREI

I resti corporei di Alberico rimasero in loco sicuramente fino al 1300 quando furono traslate in gran segreto a S. Anastasio in Valle e qui murate in un luogo sconosciuto. Nel 1640, durante lavori di ampliamento della chiesa, avvenne il ritrovamento delle reliquie. Oggi una mandibola è venerata all’eremo maggiore di Camaldoli. All’eremo delle Balze fu donato un piccolo osso, che in seguito andò perduto. Nel 1961 il Vescovo di Sarsina ottenne una tibia del Santo, che giunse all’eremo il 30 Giugno 1962.

L’EREMO

L’Eremo di Sant’Alberico sorge a m. 1.147 s.l.m. tra il paese di Balze e il monastero della Cella in una profonda gola tra il Monte Aquilone ed il Poggio Sette Faggi.
Non si anno notizie certe sull’anno di fondazione e inoltre non rimane alcuna traccia del suo originale aspetto, sebbene si presume fosse costituito da una grotta austera. Nell’anno Mille era probabilmente costituito da due piccole cellette votive e tre celle ad uso abitativo per i monaci Benedettini e sicuramente da un piccolo orto.

CHI E’ UN EREMITA?

Eremita dal greco eremites, da eremos, solitario, e’ perciò una persona che vive solitaria, in luoghi nascosti, nella assidua preghiera e penitenza, dunque dedicano la propria vita alla lode di Dio per la salvezza del mondo.

GLI EREMITI A SANT’ALBERICO

Don Quintino Sicuro (1920-1968)
Fratel Vincenzo Minutello (1932-2006)
Fratel Michele Falzone (1962 – 2014)
Giambattista Ferro dal 12 Aprile 2016

Diversi cartelli affissi invitano i visitatori a non fare schiamazzi, a rispettare il luogo “che non è un rifugio, non è un ostello, non è un posto di ristoro per camminatori ma un’oasi di raccoglimento e spiritualità”