Zambotrekking https://www.zambotrekking.com/ Trekking Avventura Escursioni Natura Sun, 16 Jul 2023 21:43:59 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 https://www.zambotrekking.com/wp-content/uploads/2019/11/cropped-SITI-NOSTRA-RETE-32x32.jpg Zambotrekking https://www.zambotrekking.com/ 32 32 165393458 LIBELLULE… DRAGONE O DAMIGELLA? https://www.zambotrekking.com/libellula-o-damigella/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=libellula-o-damigella Thu, 01 Jun 2023 12:39:57 +0000 https://www.zambotrekking.com/?p=4003 L'articolo LIBELLULE… DRAGONE O DAMIGELLA? proviene da Zambotrekking.

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In linea generale le Libellule, Odonati (Odonata Fabricius, 1793), ordine di insetti a cui appartengono, si possono dividere in due grandi gruppi, i Dragoni, o Anisotteri (dal latino Anisoptera ovvero “diversi -ali”) e le Damigelle o Zigotteri (dal latino Zygoptera ovvero “uguali -ali”).

LE DIFFERENZE TRA DRAGONI E DAMIGELLE?
Si distinguono soprattutto, e più facilmente, quando non sono in volo in quanto le Damigelle tengono le ali chiuse, di solito sopra l’addome mentre i Dragoni aperte, quindi orizzontali al corpo.
Sono comunque molto simili, infatti hanno ambedue occhi molto grandi se comparate al corpo od alla testa, antenne corte e quattro ali membranose.
Una volta riconosciute si riesce ad osservarle certamente meglio e notare altre differenze.
Normalmente le Damigelle hanno un corpo più lungo e sottile, tutte le ali di forma simile, occhi chiaramente separati che di solito sono posizionati ai lati oltre ad altre differenze non sempre facili da osservare.

QUALI SONO I COLORI?
Sia Dragoni che Damigelle hanno una vasta gamma di colori, che possono avere tonalità opache o brillantemente metalliche di verde e blu oltre ad avere dimensioni variabili.

DA QUANTO TEMPO ESISTONO, SONO PRESENTI SULLA TERRA?
Sono insetti preistorici, uno dei gruppi più antichi del mondo che probabilmente presenti da più di 350 milioni di anni. Ritrovamenti fossili testimoniano esemplari con apertura alare di ben 75 cm mentre oggi, in Europa, raggiungono al massimo 11 cm.

COME E DI COSA SI NUTRONO?
Allo stato adulto Dragoni e Damigelle si nutrono perlopiù catturando prede in volo tipo mosche, farfalle, insetti vari e zanzare, uno dei loro pasti preferiti

DOVE VIVONO, DOVE SI POSSONO INCONTRARE?
In acqua trascorrono infanzia e gioventù e vi tornano da adulte per accoppiarsi e deporre le uova, da adulte diventano terrestri.
Dragoni e Damigelle abitano in ambienti acquatici, solamente quelli di acqua dolce.
La loro presenza è simbolo di un ecosistema in ottimo stato.
Durante i periodi estivi non è difficile incontrarle in alcuni luoghi altamente naturali.

Zambotrekking, trekking Valmarecchia

 

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DILLENIA INDICA – La mela degli elefanti https://www.zambotrekking.com/dillenia-indica-la-mela-degli-elefanti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=dillenia-indica-la-mela-degli-elefanti Sat, 20 May 2023 07:58:47 +0000 https://www.zambotrekking.com/?p=5607 L'articolo DILLENIA INDICA – La mela degli elefanti proviene da Zambotrekking.

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DILLENIA INDICA… la mela degli elefanti!

Dillenia indica (L.1753)

La specie è originaria dell’Asia sud orientale dove cresce nelle foreste sempreverdi umide, prevalentemente lungo le rive dei fiumi.

Il nome Dillen deriva dal botanico Johann Jacob Dillen mentre “indica” signica “dell’India
In molte lingue questa pianta viene definita “mela degli elefanti” proprio perché i frutti sono graditi alle scimmie ma soprattutto agli elefanti che ne vanno ghiotti.

Il grosso frutto carnoso, può avere un diametro di 10-12 cm, è costituito dai grossi sepali carnosi che racchiudono strettamente il frutto vero.
Non è molto consumato dagli umani per il sapore acidulo ma usato soprattutto come addittivo naturale nelle salse, curry, marmellate e gelatine.

Foglie, corteccia e frutti sono utilizzati nella medicina tradizionale principalmente come antinfiammatori ed hanno proprietà lassative.

Una leggenda racconta… un sultano aveva imposto la presenza di un grosso elefante nel villaggio.
Gli abitanti decisero di liberarsi del fastidioso animale ed iniziarono a nutrirlo con i frutti della Dillenia pensando che se assunti in grande numero fossero velenosi.
Naturalmente l’elefante non ebbe grossi problemi tranne gravi ‘situazioni’ intestinali che peggiorarono di molto la situazione per le strade del villaggio!

Altri usi
La pianta viene usata anche a scopo ornamentale e come albero da legname.
I frutti sono anche usati come una specie di sapone.
Le foglie essiccate sono usate come sostituto della carta vetrata nella lucidatura dell’avorio e del corno.
La cenere di legno viene aggiunta ai mattoni di argilla per aumentarne la resistenza al fuoco.


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GINKGO BILOBA https://www.zambotrekking.com/ginkgo-biloba/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ginkgo-biloba Fri, 19 May 2023 10:07:59 +0000 https://www.zambotrekking.com/i-monti-tausani-san-leo-rimini-copy/ L'articolo GINKGO BILOBA proviene da Zambotrekking.

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GINKGO BILOBA… antica pianta!

Ginkgo biloba (L., 1771)
Unica superstite della sua specie ed albero antichissimo le cui origini risalgono almeno a 290 milioni di anni fa.

Il Ginkgo biloba, definito da Darwin un fossile vivente, è l’unico esemplare appartenente alla famiglia delle Ginkgoine presente ai giorni nostri, le altre si sono estinte 100 milioni di anni fa, e può anche raggiungere i 1000 anni di vita.

Questa sua resilienza è probabilmente dovuta al fatto che può resistere a varie decine di gradi sottozero come alla siccità.

La morfologia fogliare varia a seconda della posizione e dell’età dell’albero che in Autunno assume una fantastica colorazione giallo vivo molto decorativa, dalla forma tipica a ventaglio!

Esistono esemplari con fiori maschili e fiori femminili della stessa specie, dioico, questo significa che vengono prodotti su due piante diverse.

La pianta è originaria della Cina ma molto popolare in Giappone al punto che è diventata il simbolo di Tokyo.

Il significato di Ginkgo biloba fa riferimento alle caratteristiche della pianta: Ginkgo ha origini giapponesi e significa “albicocca d’argento” e descrive l’aspetto dei semi, mentre biloba si riferisce alla forma bilobata della foglia.

Il primo Ginkgo biloba importato in Italia risale al 1750 e si trova nell’Orto Botanico di Padova (Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO).

In Giappone i semi di Ginkgo vengono aggiunti a molti piatti ed utilizzati come contorno.

Il legno, giallastro, viene usato come contenitore per produrre il Sakè, famoso vino di riso Giapponese.

Rilevanti sono gli studi che attestano le molteplici proprietà terapeutiche e salutari degli estratti di Ginkgo biloba.
Spesso usato come integratore alimentare, è tra i dieci maggiormente consumati nel mondo occidentale.

Sei esemplari di Ginkgo sono sopravvissuti alle radiazioni prodotte dalla bomba atomica caduta sulla città di Hiroshima.
I sei alberi sono ancora in vita e si trovano, contraddistinti da una targa nel giardino Shukkei-en, cioè nel sito dove si trovavano a quel tempo, vicino ad una scuola elementare completamente distrutta dalla bomba.


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I MONTI TAUSANI – SAN LEO – RIMINI https://www.zambotrekking.com/i-monti-tausani-san-leo-rimini/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-monti-tausani-san-leo-rimini Mon, 02 Jan 2023 15:38:04 +0000 https://www.zambotrekking.com/trekking-in-romagna-copy/ ESCURSIONE IN ROMAGNA?SULLA CRESTA DEI TAUSANI!SAN LEO RIMINI ITALIA In Romagna, sulla Cresta dei Monti Tausani, ValmarecchiaEcco uno spettacolare contrafforte roccioso formato da una serie...

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ESCURSIONE IN ROMAGNA?
SULLA CRESTA DEI TAUSANI!
SAN LEO RIMINI ITALIA

In Romagna, sulla Cresta dei Monti Tausani, Valmarecchia
Ecco uno spettacolare contrafforte roccioso formato da una serie di rupi ed affioramenti di calcari e calcareniti, formatisi tra i 20 ed i 16 milioni di anni fa, stupiscono ancora.
Si sviluppano naturalmente dal fondovalle del Marecchia sino alla rupe di San Leo culminando in una serie di rilievi.  
La Cresta dei Tausani, geosito di rilevanza regionale, è sicuramente un luogo unico per trekking ed escursioni in Romagna.
La Dorsale parte da *Montefotogno (458 mt.) per raggiunge San Leo.  
Questi antichi affioramenti attraversano il *Borgo di Tausano (445 mt.), il Monte Gregorio (579 Mt.) ed il Monte Penna del Gesso (578 mt.) per poi terminare il tratto iniziale al Varco della Biforca (509 mt.).
Da qui, a breve distanza, si trova il *Monastero di Sant’Igne.  
Dal Varco, la dorsale riprende a salire chiaramente fino alla croce eretta sul Monte San Severino (658 m.) sopra il cimitero di San Leo.  

*Montefotogno – nella sua magnifica roccia sono scolpite ben quattro vasche rupestri di probabile periodo neolitico, età della Pietra, 8000-3500 a.c. 
Continuando in salita, si raggiungono i resti del Castello omonimo, in pratica la cima del monte.  
*Tausano – sede dell’omonimo Castello andato probabilmente distrutto per mano dei Malatesti nel 1434.  
*Monastero di Sant’Igne – XIII secolo, prende ovviamente il nome da ignis=fuoco, la leggenda lo lega ad un’apparizione luminosa che avrebbe indicato a San Francesco d’Assisi la giusta via.  
*L’area ha un alto valore botanico e custodisce, inoltre, importanti presenze faunistiche

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QUALE ZAINO DA TREKKING E’ IL MIGLIORE PER ME? …parte due https://www.zambotrekking.com/quale-zaino-da-trekking-e-il-migliore-per-me-parte-due/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=quale-zaino-da-trekking-e-il-migliore-per-me-parte-due Tue, 06 Dec 2022 16:17:17 +0000 https://www.zambotrekking.com/?p=1915 LA SCELTA Prima o poi, se inizieremo veramente a dedicarci all’escursionismo in Emilia Romagna, Toscana, Marche od Italia, ci accorgeremo che saranno necessari due zaini,...

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LA SCELTA

Prima o poi, se inizieremo veramente a dedicarci all’escursionismo in Emilia Romagna, Toscana, Marche od Italia, ci accorgeremo che saranno necessari due zaini, uno per escursioni giornaliere ed uno per quelle di più giorni.
All’inizio comunque, se vogliamo solamente comprendere cosa vuol dire camminare per uno o più giorni, probabilmente uno zaino da 50 litri sarà più che sufficiente per diversi anni.
E’ anche vero che se siamo alle prime armi, uno zaino da 35/40 litri sarà l’ideale e potrà contenere tutto ciò che ci serve.
Oltre a tutto ciò teniamo ben presente i vari tipi di zone in cui cammineremo. Se sono zone ben servite uno zaino non troppo grande sarà sufficiente anche per più giorni e, nel caso dovessimo attraversare sentieri rocciosi, ricchi di vegetazione od insidiosi, avere uno zaino dal profilo più stretto del nostro corpo sarà l’ideale e ci permetterà di essere più agili.

IL PESO A VUOTO

Oramai c’è una grande concorrenza tra le varie marche per costruire zaini sempre più leggeri, come se fossimo tutti in uno stato grave di deperimento! Cerchiamo comunque e sempre di non sacrificare comfort e resistenza per pochi grammi.
E’ vero che ognuno di noi deve fare i conti con il proprio budget ma pensiamo sempre al fatto che lo zaino, oltre a pesare sul portafoglio, peserà sulle nostre spalle e che un buon zaino ci permetterà di portare anche un carico pesante mentre, uno cattivo, ci porterà direttamente da un’osteopata dopo poche uscite!
Teniamo presente, inoltre, che uno zaino dalle ottime caratteristiche non vuol dire sia perfetto per il nostro corpo. Una delle cose più importanti è, in effetti, dove lo zaino scarica il proprio peso e come si adatta al nostro corpo, proprio questo motivo esistono modelli femminili e maschili, scegliamo bene!

COME MISURARLO

La prima cosa da fare, durante la prova, è regolare la cintura addominale in modo che aderisca sopra le anche, cioè si appoggi alle anche in modo da scaricare il peso su di esse, non sotto!
Se il fondo dello zaino non è più alto dei glutei e la parte superiore dello zaino più alta delle spalle, non sarà certamente il prodotto adatto a noi.

COME REGOLARLO

La migliore regolazione avviene a zaino pieno per cui chiediamo sempre, quando siamo in negozio, di provarlo con un carico all’interno.
Stringiamo la cintura addominale ed appoggiamola sulle anche poi regoliamo i variatori di carico e gli spallacci in modo che lo schienale appoggi nel miglior modo possibile sulla parte alta della schiena.
Per quanto riguarda gli zaini traspiranti è vero che possono aiutarci un poco ma non preoccupatevi più di tanto perché sono ancora da inventare quelli che non ci riducono la schiena un bagno di sudore durante un trekking escursione in Romagna, Toscana, Marche od in Italia.
Per capire se tutto è come dovrebbe essere ricordiamoci che lo zaino, anche con un forte carico, non deve mai tirarci all’indietro ne sbilanciarci nei passaggi difficili perché qui, l’equilibrio sarà determinante.

Sunto tratto dal libro “Corso Base di Escursionismo” di Marco Fazion Monte Meru Editrice

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QUALE ZAINO DA TREKKING E’ IL MIGLIORE PER ME? …parte uno https://www.zambotrekking.com/quale-zaino-da-trekking-dovrei-preferire-parte-uno/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=quale-zaino-da-trekking-dovrei-preferire-parte-uno Tue, 29 Nov 2022 16:17:00 +0000 https://www.zambotrekking.com/?p=1903 CARATTERISTICHE E SCELTA DEL MODELLO PER UNA PERFETTA ESCURSIONE …EMILIA ROMAGNA, TOSCANA, MARCHE ED ITALIA Non è certamente tempo perso pensare bene a quale zaino...

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CARATTERISTICHE E SCELTA DEL MODELLO PER UNA PERFETTA ESCURSIONE …EMILIA ROMAGNA, TOSCANA, MARCHE ED ITALIA

Non è certamente tempo perso pensare bene a quale zaino acquistare prima di dedicarsi all’escursionismo trekking in Emilia Romagna, Toscana, Marche od Italia perché, insieme a scarponi e sacco a pelo, è probabilmente l’elemento più importante. Personalmente ho un feeling personale con il mio caro vecchio zaino ed il solo pensiero di camminare senza di lui mi rende malinconico, ci conosciamo bene oramai!
Un amico che si porta sulle spalle per tanti km all’anno richiede la massima attenzione.
Uno zaino non dovrà mai essere scelto solamente in base al colore, alla bellezza od al costo perché…

QUANTO DEVE PESARE UNO ZAINO?

Certamente uno zaino deve pesare il meno possibile, è ovvio! Meno peso portiamo sulle spalle più agili saranno i nostri movimenti, migliore la postura, minore la fatica e maggiore il divertimento.
In linea di massima e prendendo in esame un’ampia categoria di persone, un certo allenamento alla camminata è comunque imprescindibile, possiamo affermare che il peso complessivo di uno zaino ben trasportabile non deve mai essere superiore al 15/20% del nostro peso corporeo.
Possiamo quindi ben capire che escursioni di più giorni in autosufficienza durante i quali dobbiamo trasportare viveri, tenda, sacco a pelo, indumenti di ricambio ed altro superando quindi tale percentuale, non è disciplina adatta a tutti così come un cammino in zone ben servite o da rifugio a rifugio è disciplina adatta più o meno ad ognuno di noi.

LA PRIMA SCELTA…ZAINI PICCOLI/MEDI

La prima scelta alla quale ci troveremo di fronte sarà la capienza, misurabile in litri.
35/40 litri, è sufficiente per un’uscita giornaliera in buona o media stagione.
Personalmente è quello che preferisco anche per uscite di più giorni, ho lottato duramente negli ultimi anni per equipaggiarlo adeguatamente usando tutto lo spazio disponibile.
40/50 litri, perfetto anche per più giorni di cammino se non abbiamo grandi necessità e non siamo dei giganti. Utile se vogliamo fare delle escursioni giornaliere (hike) e portarci qualcosa in più!

LA PRIMA SCELTA…ZAINI MEDI/GRANDI

50/60 litri, escursioni anche di più giorni in latitudini nordiche se abbiamo necessità di portare abiti pesanti e diversi cambi. In buone stagioni è perfetto per escursioni a quote medio-alte da rifugio a rifugio.
60/65/100 litri, ideale per lunghi viaggi o trekking nei quali l’autosufficienza è necessaria e quindi adatto a trasportare tenda, sacco a pelo, fornello da campo e tutto il necessario… occhio al peso però!

Nel prossimo blog la seconda parte.
Sunto tratto dal libro “Corso Base di Escursionismo” di Marco Fazion Monte Meru Editrice

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QUALI INDUMENTI E’ MEGLIO INDOSSARE DURANTE UN’ESCURSIONE?… parte due https://www.zambotrekking.com/quali-indumenti-e-meglio-usare-durante-unescursione-parte-due/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=quali-indumenti-e-meglio-usare-durante-unescursione-parte-due Tue, 29 Nov 2022 16:07:00 +0000 https://www.zambotrekking.com/?p=1874 ABBIGLIAMENTO A CIPOLLA, QUESTO SCONOSCIUTO TERZO STRATO, ANTIVENTO Il terzo strato, la cui funzione è quella di riparare dal vento e dall’umidità consentendo comunque una...

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ABBIGLIAMENTO A CIPOLLA, QUESTO SCONOSCIUTO

TERZO STRATO, ANTIVENTO

Il terzo strato, la cui funzione è quella di riparare dal vento e dall’umidità consentendo comunque una perfetta traspirazione, ha un ulteriore compito e cioè quello di proteggere gli altri due strati da strappi ed abrasioni.
Al giorno d’oggi vi sono diversi materiali adatti a questo scopo che vengono chiamati “Soft Shell”, tali capi sono leggeri, silenziosi nel movimento ed occupano poco spazio, tutte caratteristiche molto importanti durante un’escursione in Romagna, Marche o Toscana.
Ricordiamoci inoltre che un piumino od il famoso K-way non riusciranno mai ad adempiere all’uso richiesto perché non traspirabili ne resistenti.

QUARTO STRATO, IMPERMEABILITÀ

Eccoci arrivati all’ultimo strato chiamato Hard Shell, forse il più importante perché nonostante sia traspirante ci protegge dall’acqua e dalle intemperie! Ultimamente sono nati diversi tipi di tessuto ma il più famoso e primo in assoluto sulla scena commerciale rimane certamente il Gore-tex. Questo materiale è costituito da membrane micro porose sintetiche i cui fori sono migliaia di volte più piccoli di una goccia d’acqua. In sintesi, essendo una goccia di vapore acqueo del nostro sudore più piccola dei micro fori del tessuto, vi sarà traspirazione. Al tempo stesso essendo i fori del tessuto più piccoli di una goccia d’acqua si avrà impermeabilità, tutto qui!
Teniamo anche in considerazione che più un materiale è resistente all’acqua meno traspirabilità avrà e bisognerà cercare il miglior compromesso possibile in base all’utilizzo che ne faremo, quindi sempre in base alla quota dell’escursione, alla stagione ed alla vegetazione che incontreremo.

Per quanto riguarda K-way e mantelline, anche con la gobba, sono da considerarsi a tutti gli effetti indumenti appartenenti a questa categoria. Teniamo ben presente però che questi ultimi indumenti sono da utilizzare solamente se ci fermiamo aspettando che finisca la pioggia in quanto, se iniziassimo a camminare per lungo tempo così vestiti, ci ritroveremmo completamente inzuppati di sudore.

GUANTI, CAPPELLI, SCALDACOLLO

Per le escursioni non invernali saranno sufficienti guanti leggeri e copricapo in pile o lana che copra le orecchie e, nelle stagioni più calde, un copricapo in tela.
Un riguardo a parte per lo scaldacollo che dovremmo sempre avere con noi durante un trekking in Emilia Romagna e che potrebbe aiutarci in diverse situazioni, dal non respirare fumo o polvere allo scaldarci o proteggerci dal sole.

CONCLUSIONI

Dopo aver analizzato come vestirci a stati o cipolla come preferiamo dire, quello che importa veramente sarà la consapevolezza di avere una maggiore flessibilità nella scelta dell’abbigliamento perché tale scelta ci permetterà di passare il nostro tempo in natura con un miglior comfort e divertirci di più!

ALCUNE ESCURSIONI

INVERNO
ALPE DELLA LUNA, IL PALAZZO DEI MONACI

PRIMAVERA
INSEGUENDO L’AQUILA, ALLA SCOPERTA DELL’ALPE DELLA LUNA

Sunto tratto dal libro “Corso Base di Escursionismo” di Marco Fazion Monte Meru Editrice

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UNA ESCURSIONE IN MONTAGNA, COME INIZIARE AL MEGLIO! https://www.zambotrekking.com/come-affrontare-al-meglio-una-escursione-in-montagna/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=come-affrontare-al-meglio-una-escursione-in-montagna Sun, 13 Nov 2022 08:03:53 +0000 https://www.zambotrekking.com/?p=4911 Camminare in montagna significa spesso affrontare salite! Poche persone amano le salite ma… se vi dicessi che sono la parte più sana di un’escursione? Ebbene...

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Camminare in montagna significa spesso affrontare salite!
Poche persone amano le salite ma… se vi dicessi che sono la parte più sana di un’escursione?

Ebbene si, camminare in salita riduce di molto il rischio di ipertensione, diabete, malattie coronarie oltre ad abbassare i livelli di colesterolo, quindi direi che tutto sommato è già abbastanza per iniziare a salire sulle cime!

Nelle prime escursioni in montagna, non dobbiamo sentirci a disagio se rimaniamo senza fiato, è un’esperienza del tutto normale sia per esperti che principianti.
Se durante una salita respiriamo a fatica, significa che stiamo sfidando noi stessi, e questo è già qualcosa di cui essere orgogliosi!
Ecco quindi alcuni consigli per affrontare al meglio un’escursione in montagna.

IL PASSO
Innanzitutto bisogna trovare il passo giusto, il che significa iniziare con calma e non partire in tromba per ritrovarsi poi senza fiato dopo alcune centinaia di metri.
Ogni persona in montagna ha il suo passo e noi dobbiamo trovare il nostro.
Cerchiamo di fare in modo che il cuore non arrivi ad un ritmo troppo accelerato e se capita rallentiamo fino a riportarlo su buoni valori. Approfittiamo dei tratti piani per riportare la respirazione a valori normali, godiamoci il paesaggio!

IL FIATO
Controllare il fiato in salita è uno degli aspetti più importanti se non vogliamo fermarci continuamente per rifiatare… i chiacchieroni sono ovviamente esentati!!!
Concentriamoci quindi su questo aspetto e regoliamo la respirazione in base al nostro passo, ispiriamo con il naso ed espiriamo con la bocca svuotando bene i polmoni.

LE SOSTE
Certo che ogni tanto una sosta fa bene!… ma senza esagerare perché potremmo perdere il ritmo ed in più non è salutare per i nostri muscoli.
Vogliamo fare qualche foto, bere, mangiare tutto perfetto per rilassarci un attimo ma cerchiamo sempre di rimanere in piedi senza sederci, le nostre gambe ci ringrazieranno non poco!

ENERGIE
Durante una salita, soprattutto in giornate calde, si tende a sudare molto e a perdere energia molto rapidamente.
Ecco perché dovremmo avere sempre con noi qualcosa di energetico tipo frutta secca e qualche barretta o gel… ma di quelli sani, mi raccomando!
Non dimentichiamoci inoltre, di usare qualche integratore di sali minerali, soprattutto se sudiamo molto.
Dopo qualche uscita conosceremo meglio il nostro corpo e sapremo regolarci.

USARE LA TESTA
Quando affrontiamo una salita, il respiro si fa faticoso ed il battito del cuore aumenta, non facciamoci prendere dallo sconforto… mi raccomando!
‘quanto manca?’ ‘sarà ancora lunga la salita?’ ‘non ce la farò mai! ‘mi manca il fiato!’ ‘oh mama, e adesso cosa faccio?… non mi poso fermare proprio adesso!’ ‘sto rallentando il gruppo?’ ‘ma quando spiana?’
Tanti pensieri ci passano per la mente mentre fatichiamo ed è normale, ecco perché dobbiamo concentrarci su andatura e respiro soprattutto in questi momenti. Un passo dopo l’altro ed arriveremo ovunque godendoci lo spettacolo più bello, quello della natura e delle persone che ci accompagnano!

ZAINO E BASTONCINI
Preparare lo zaino come si deve è molto importante, anche per la respirazione.
Durante le prime escursioni avremo con noi mezzo mondo perché… non si sa mai!… va a capire cosa succede!
Con il passar del tempo ci accorgeremo che lo zaino pesa e che viaggiare leggeri è più bello quindi inizieremo a togliere una cosa dopo l’altra fino a che non rimarrà che l’essenziale, ne saremo felici e faticheremo meno.
Usare i bastoncini si o no, argomento dilettevole!
Diverse persone non li usano per il semplice motivo che è da rammolliti, ma questo è un puro mito da sfatare!
I bastoncini aiutano a tenere un buon ritmo respiratorio e distribuiscono il peso che portiamo in maniera uniforme sul corpo e sono utili sempre, sia in salita che in discesa. In più fanno si che le ginocchia non ci abbandonino… a meno che, col passar del tempo, non decidiamo di vivere le escursioni direttamente in tv sdraiati sul divano!
Pensandoci bene, se la maggior parte degli animali ha quattro zampe, un motivo ci sarà!!!… oppure chiediamo a Sir Charles Darwin?

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IL MONDO DELLE GALLE https://www.zambotrekking.com/il-mondo-delle-galle/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-mondo-delle-galle Sat, 02 Jul 2022 12:27:54 +0000 https://www.zambotrekking.com/?p=4840 E’ facile confondere le Galle, ma cosa sono? Frutti? Ghiande? …o che cosa? Sono cellule che si sviluppano su tronchi, foglie e radici di vegetali...

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E’ facile confondere le Galle, ma cosa sono?
Frutti? Ghiande? …o che cosa?

Sono cellule che si sviluppano su tronchi, foglie e radici di vegetali formando strutture incredibili che prendono il nome di Galla, o CecidioBugalla.
Questa casina può assumere diverse forme e, per la maggior parte delle volte, viene generata dalle uova di un insetto chiamato cinipide oppure da funghi, batteri, od acari.

COME SI FORMA?
Tutto inizia da una sostanza immessa dalle femmine, sostanza che un tempo veniva usata anche per scopi farmaceutici nella medicina popolare.
Una volta depositato l’uovo, intorno ad esso inizierà a svilupparsi la Galla che lo nutrirà e difenderà finché, una volta trasformato in larva e poi insetto, scaverà una galleria e volerà via attraverso un piccolo buco.

COS’E’ UNA GALLA?
In sostanza le Galle sono piccole incubatrici che, una volta disabitate, fungono da dimora per altri insetti tipo ragni, imenotteri che sfruttano il foro praticato dal cinipide per far si che diventi il luogo ideale per i prossimi nidi.

DOVE SI TROVANO?
Si è notato che le Galle si formano maggiormente su piante sotto stress quindi quando soffrono condizioni non ottimali dovute soprattutto al clima.
Particolarmente diffuse sul territorio italiano sono la Galla della quercia, provocata dall’imenottero Andricus quercuscalicis e la Galla della rosa, a causa della Diplolepis rosae.

COME SI POSSONO USARE?
Tramite una procedura di reazione con del solfato ferroso, da alcune Galle ricche di tannino si può estrarre un ottimo inchiostro, detto appunto ferro gallico.

Escursione… in cerca della Galla

Wikipedia e la Galla

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Il Gruccione… l’uccello più colorato d’Europa! https://www.zambotrekking.com/il-gruccione-uccello-piu-colorato-in-europa/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-gruccione-uccello-piu-colorato-in-europa Fri, 23 Jul 2021 16:31:50 +0000 https://www.zambotrekking.com/?p=4072 Gruccione comune (Merops apiaster Linnaeus, 1758) COME SI RICONOSCE UN GRUCCIONE? Insieme al Rigogolo è l’uccello più colorato dell’avifauna europea ma anche un uccello altamente...

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Gruccione comune (Merops apiaster Linnaeus, 1758)

COME SI RICONOSCE UN GRUCCIONE?

Insieme al Rigogolo è l’uccello più colorato dell’avifauna europea ma anche un uccello altamente protetto.

La conformazione della coda aiuta nel riconoscere gli esemplari giovani dai più anziani, un Gruccione vive in media sei anni. Le penne della coda sono in sostanza di lunghezza simile nei giovani mentre negli adulti le penne della coda centrali, che praticamente fanno da timone, sono più lunghe.

DOVE NIDIFICA?
E’ un uccello molto socievole. Normalmente una giovane coppia va in cerca di un buon luogo dove nidificare lungo gli argini dei fiumi, qui scava una galleria lunga circa un metro dove nidificherà e poi, se le condizioni lo permettono, avvisa altre coppie che arriveranno a breve a formare una nuova colonia.

QUALE VERSO EMETTE?
Il verso emesso dal Gruccione è molto nasale ma che si differenzia nella frequenza in base all’assenza o meno di pericoli, praticamente più il suono viene ripetuto più vi sono pericoli.

DI COSA SI NUTRE?
Essendo un insettivoro, in un giorno può mangiarne più di 200/250, quindi va ghiotto di calabroni, vespe ed api, da cui deriva il suo nome inglese European bee-eater.
Per poter mangiare questi insetti in tutta tranquillità, darli alla prole appena nata oppure offrirli alla femmina in senso di corteggiamento, provvede certamente a rimuovere pungiglione e veleno colpendo l’insetto ripetutamente su una superficie dura.

DOVE VIVE?
Il Gruccione è un uccello prevalentemente diffuso nel bacino del Mediterraneo. Nidifica principalmente al Nord del Mediterraneo mentre sverna in Africa, normalmente a Sud del Sahara dopo un viaggio che può coprire distanze superiori ai 15mila km… un gran viaggiatore!!!

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